The Stroll - La passeggiata

28.5.12 Unknown 1 Comments

The Stroll "La passeggiata"  divenne popolare nel 1958  introdotta grazie ad un vasto pubblico di "American Bandstand". Ispirato dalla canzone di successo CC Rider di Chuck Willis . Questa danza è  eseguita su due linee formate con i ragazzi da un lato e le ragazze dall'altro. Il ragazzo e la ragazza nella parte anteriore della linea si incontrano nel mezzo, si afferrano la mano per passeggiare verso il centro, e così via.....



Come let's stroll, stroll across the floor,
Come let's stroll, stroll across the floor,
Now turn around baby,
Let's stroll some more

Feels so good, take me by my hand.
Feels so good, take me by my hand.
And let's go strolling in wonderland,

Whoa, yeah, uh-huh, stroll, strollin'
Well, rock my soul how I love to stroll.

There's my love, strolling in the door.
There's my love, strolling in the door.
Baby, let's go strolling by the candy store. 

                                       (C.Otis / N.Lee)



 



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Tom Waits - Orphans: brawlers, bawlers and bastards

27.5.12 Unknown 0 Comments

Tom Waits -  Orphans: brawlers, bawlers and bastards
Una raccolta di uno dei più rappresentativi artisti dei nostri tempi. Tre cd per tre ore di spendida musica, 26 canzoni perdute e ritrovate tra gli avanzi di una discografia, più 30 canzoni nuove per un totale di 56 tracce, suddivise per generi: i blues di Brawlers, le classiche ballad e i valzer di Bawlers, gli esperimenti di Bastards. 

“Canzoni orfane impaurite e dirette, che parlano di estasi e di malinconia. Canzoni che sono cresciute in modo difficile. Canzoni di origini dubbie ritrovate dal destino crudele ed ora lasciate sole a desiderare qualcuno che si prenda cura di loro. Fate vedere che non avete paura e portatele a casa. Non mordono, hanno solo bisogno di attenzione”.  
Tom Waits.
… sono le canzoni sopravvissute alla tempesta, riparate dai rami degli alberi dopo il ritirarsi delle acque”), divise tra schiamazzatori,(Brawlers), urlatori (Bawlers) e bastardi (Bastards). 
Tom Waits.

Lowdown


Walk Away 




BRAWLERS

01. Lie To Me 

02. LowDown
03. 2:19
04. Fish In The Jailhouse
05. Bottom Of The World
06. Lucinda
07. Ain't Goin' Down To The Well
08. Lord I've Been Changed
09. Puttin' On The Dog
10. Road To Peace
11. All The Time
12. The Return Of Jackie and Judy
13. Walk Away
14. Sea Of Love
15. Buzz Fledderjohn 
16. Rains On Me 

Goodnight Irene






BAWLERS
01. Bend Down The Branches 

02. You Can Never Hold Back Spring
03. Long Way Home
04. Widow's Grove
05. Little Drop Of Poison
06. Shiny Things
07. World Keeps Turning
08. Tell It To Me
09. Never Let Go
10. Fannin Street
11. Little Man
12. It's Over
13. If I Have To Go
14. Goodnight Irene
15. The Fall Of Troy
16. Take Care Of All My Children
17. Down There By The Train
18. Danny Says
19. Jayne's Blue Wish 
20. Young At Heart  


                                             

Bone Chain






 BASTARDS 


01. What Keeps Mankind Alive 

02. Children's Story
03. Heigh Ho
04. Army Ants
05. Books Of Moses
06. Bone Chain
07. Two Sisters
08. First Kiss
09. Dog Door
10. Redrum
11. Nirvana
12. Home I'll Never Be
13. Poor Little Lamb
14. Altar Boy
15. The Pontiac
16. Spidey's Wild Ride
17. King Kong
18. On The Road



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Giorgio Gaber - Io se fossi Dio

26.5.12 Unknown 0 Comments

Io se fossi Dio di Giorgio Gaber


 Io se fossi Dio 
e io potrei anche esserlo
sennò non vedo chi.
Io se fossi Dio
non mi farei fregare dai modi furbetti della gente
non sarei mica un dilettante
sarei sempre presente.
Sarei davvero in ogni luogo a spiare
o meglio ancora a criticare
appunto cosa fa la gente.
Per esempio il piccolo borghese
com'è noioso
non commette mai peccati grossi
non è mai intensamente peccaminoso.
Del resto, poverino, è troppo misero e meschino
e pur sapendo che Dio è più esatto di una Sveda
lui pensa che l'errore piccolino
non lo conti o non lo veda.
Per questo
io se fossi Dio
preferirei il secolo passato
se fossi Dio
rimpiangerei il furore antico
dove si odiava e poi si amava
e si ammazzava il nemico.
Ma io non sono ancora
nel regno dei cieli
sono troppo invischiato
nei vostri sfaceli.
Io se fossi Dio
non sarei così coglione
a credere solo ai palpiti del cuore
o solo agli alambicchi della ragione.
Io se fossi Dio
sarei sicuramente molto intero e molto distaccato
come dovreste essere voi.
Io se fossi Dio
non sarei mica stato a risparmiare
avrei fatto un uomo migliore.
Sì, vabbe', lo ammetto
non mi è venuto tanto bene
ed è per questo, per predicare il giusto
che io ogni tanto mando giù qualcuno
ma poi alla gente piace interpretare
e fa ancora più casino.
Io se fossi Dio
non avrei fatto gli errori di mio figlio
e sull'amore e sulla carità
mi sarei spiegato un po' meglio.
Infatti non è mica normale che un comune mortale
per le cazzate tipo compassione e fame in India
c'ha tanto amore di riserva che neanche se lo sogna
che viene da dire
“Ma dopo come fa a essere così carogna?”
Io se fossi Dio
non sarei ridotto come voi
e se lo fossi io certo morirei per qualcosa di importante.
Purtroppo l'occasione di morire simpaticamente
non capita sempre
e anche l'avventuriero più spinto
muore dove gli può capitare e neanche tanto convinto.
Io se fossi Dio
farei quello che voglio
non sarei certo permissivo
bastonerei mio figlio
sarei severo e giusto
stramaledirei gli inglesi come mi fu chiesto
e se potessi
anche gli africanisti e l'Asia
e poi gli americani e i russi
bastonerei la militanza come la misticanza
e prenderei a schiaffi
i volteriani, i ladri
gli stupidi e i bigotti
perché Dio è violento!
E gli schiaffi di Dio
appiccicano al muro tutti.
Ma io non sono ancora
nel regno dei cieli
sono troppo invischiato
nei vostri sfaceli.
Finora abbiamo scherzato.
Ma va a finire che uno
prima o poi ci piglia gusto
e con la scusa di Dio tira fuori
tutto quello che gli sembra giusto.
E a te ragazza
che mi dici che non è vero
che il piccolo borghese è solo un po' coglione
che quell'uomo è proprio un delinquente
un mascalzone, un porco in tutti i sensi, una canaglia
e che ha tentato pure di violentare sua figlia.
Io come Dio inventato
come Dio fittizio
prendo coraggio e sparo il mio giudizio e dico:
speriamo che a tuo padre gli sparino nel culo, cara figlia.
Così per i giornali diventa
un bravo padre di famiglia.
Io se fossi Dio
maledirei davvero i giornalisti
e specialmente tutti
che certamente non sono brave persone
e dove cogli, cogli sempre bene.
Compagni giornalisti avete troppa sete
e non sapete approfittare delle libertà che avete
avete ancora la libertà di pensare
ma quello non lo fate
e in cambio pretendete la libertà di scrivere
e di fotografare.
Immagini geniali e interessanti
di presidenti solidali e di mamme piangenti.
E in questa Italia piena di sgomento
come siete coraggiosi, voi che vi buttate
senza tremare un momento.
Cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti
e si direbbe proprio compiaciuti.
Voi vi buttate sul disastro umano
col gusto della lacrima in primo piano.
Sì, vabbe', lo ammetto
la scomparsa dei fogli e della stampa
sarebbe forse una follia
ma io se fossi Dio
di fronte a tanta deficienza
non avrei certo la superstizione della democrazia.
Ma io non sono ancora
del regno dei cieli
sono troppo invischiato
nei vostri sfaceli.
Io se fossi Dio
naturalmente io chiuderei la bocca a tanta gente
nel regno dei cieli non vorrei ministri
né gente di partito tra le palle
perché la politica è schifosa e fa male alla pelle.
E tutti quelli che fanno questo gioco
che poi è un gioco di forza ributtante e contagioso
come la lebbra e il tifo
e tutti quelli che fanno questo gioco
c'hanno certe facce che a vederle fanno schifo
che sian untuosi democristiani
o grigi compagni del Pci.
Son nati proprio brutti
o perlomeno tutti finiscono così.
Io se fossi Dio
dall'alto del mio trono
vedrei che la politica è un mestiere come un altro
e vorrei dire, mi pare Platone
che il politico è sempre meno filosofo
e sempre più coglione.
È un uomo a tutto tondo
che senza mai guardarci dentro scivola sul mondo
che scivola sulle parole
anche quando non sembra o non lo vuole.
Compagno radicale
la parola compagno non so chi te l'ha data
ma in fondo ti sta bene
tanto ormai è squalificata
compagno radicale
cavalcatore di ogni tigre, uomo furbino
ti muovi proprio bene in questo gran casino
e mentre da una parte si spara un po' a casaccio
dall'altra si riempiono le galere
di gente che non c'entra un cazzo.
Compagno radicale
tu occupati pure di diritti civili
e di idiozia che fa democrazia
e preparaci pure un altro referendum
questa volta per sapere
dov'è che i cani devono pisciare.
Compagni socialisti
ma sì, anche voi insinuanti, astuti e tondi
compagni socialisti
con le vostre spensierate alleanze
di destra, di sinistra, di centro
coi vostri uomini aggiornati
nuovi di fuori e vecchi di dentro
compagni socialisti, fatevi avanti
che questo è l'anno del garofano rosso e dei soli nascenti
fatevi avanti col mito del progresso
e con la vostra schifosa ambiguità
ringraziate la dilagante imbecillità.
Ma io non sono ancora
nel regno dei cieli
sono troppo invischiato
nei vostri sfaceli.
Io se fossi Dio
non avrei proprio più pazienza
inventerei di nuovo una morale
e farei suonare le trombe per il Giudizio universale.
Voi mi direte: perché è così parziale
il mio personalissimo Giudizio universale?
Perché non suonano le mie trombe
per gli attentati, i rapimenti
i giovani drogati e per le bombe.
Perché non è comparsa ancora l'altra faccia della medaglia.
Io come Dio, non è che non ne ho voglia
io come Dio, non dico certo che siano ingiudicabili
o addirittura, come dice chi ha paura, gli innominabili
ma come uomo come sono e fui
ho parlato di noi, comuni mortali
quegli altri non li capisco
mi spavento, non mi sembrano uguali.
Di loro posso dire solamente
che dalle masse sono riusciti ad ottenere
lo stupido pietismo per il carabiniere
di loro posso dire solamente
che mi hanno tolto il gusto di essere incazzato personalmente.
Io come uomo posso dire solo ciò che sento
cioè solo l'immagine del grande smarrimento.
Però se fossi Dio
sarei anche invulnerabile e perfetto
allora non avrei paura affatto
così potrei gridare, e griderei senza ritegno
che è una porcheria
che i brigatisti militanti siano arrivati dritti alla pazzia.
Ecco la differenza che c'è tra noi e gli innominabili:
di noi posso parlare perché so chi siamo
e forse facciamo più schifo che spavento
di fronte al terrorismo o a chi si uccide c'è solo lo sgomento.
Ma io se fossi Dio
non mi farei fregare da questo sgomento
e nei confronti dei politicanti sarei severo come all'inizio
perché a Dio i martiri
non gli hanno fatto mai cambiar giudizio.
E se al mio Dio che ancora si accalora
gli fa rabbia chi spara
gli fa anche rabbia il fatto che un politico qualunque
se gli ha sparato un brigatista
diventa l'unico statista.
Io se fossi Dio
quel Dio di cui ho bisogno come di un miraggio
c'avrei ancora il coraggio di continuare a dire
che Aldo Moro insieme a tutta la Democrazia cristiana
è il responsabile maggiore
di vent'anni di cancrena italiana.
Io se fossi Dio
un Dio incosciente, enormemente saggio
c'avrei anche il coraggio di andare dritto in galera
ma vorrei dire che Aldo Moro resta ancora
quella faccia che era.
Ma in fondo tutto questo è stupido
perché logicamente
io se fossi Dio
la Terra la vedrei piuttosto da lontano
e forse non ce la farei ad accalorarmi
in questo scontro quotidiano.
Io se fossi Dio
non mi interesserei di odio e di vendetta
e neanche di perdono
perché la lontananza è l'unica vendetta
è l'unico perdono.
E allora
va a finire che se fossi Dio
io mi ritirerei in campagna

come ho fatto io.   

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Dead Man - Jim Jarmusch

25.5.12 Unknown 0 Comments

Dead Man, un film di Jim Jarmusch, con Johnny Depp, Gary Farmer, Lance Henriksen, Robert Mitchum, Mili Avital, Iggy Pop, del1995. Premio Felix come miglior film non europeo.





Non puoi fermare le nuvole costruendo una barca.    



È tempo di andare per te, William Blake. È tempo di tornare da dove sei venuto... Nel posto dal quale sono venuti tutti gli spiriti e al quale tutti gli spiriti tornano. Questo mondo non ti appartiene più...    


Ho preparato la canoa con i rami di cedro. 


L'aquila non perse mai tanto tempo come quando si lasciò insegnare dal corvo.   

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Ane Brun - Do You Remember

23.5.12 Unknown 1 Comments

Ane Brun, chitarrista compositrice e cantante, nata a Molde, in Norvegia nel 1976. Dal 2003 ha inciso otto album, ha vissuto a Stoccolma, in Svezia dal 2001, dove scrive, registra e gestisce la sua propria etichetta.


















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Vanessa Mae - Toccata e fuga in D minore

22.5.12 Unknown 0 Comments

Vanessa Mae, conosciuta in tutto il mondo per la sua produzione techno-classica, con arrangiamenti di opere  classiche in chiave moderna, attraverso l'uso di nuove tecnologie musicali.













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Mia Dyson - Rock me baby

22.5.12 Unknown 0 Comments

Mia Dyson, nata nel 1981 è una cantante cantautrice e chitarrista Australiana. Ha raggiunto la fama con il suo album del 2003 , acqua fredda e il suo successivo follow-up album Parcheggi, che ha vinto il Best Blues & Roots album.







Mia, in un classico Rock me Baby

 



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Lana Del Rey - Blue Jeans

21.5.12 Unknown 0 Comments

Blue Jeans




Blue jeans, White shirt
Walked into the room you know you made my eyes burn
It was like James Dean, for sure
You so fresh to death & sick as ca-cancer
You were sorta punk rock, I grew up on hip hop
But you fit me better than my favorite sweater, and I know
That love is mean, and love hurts
But I still remember that day we met in December, oh baby!I will love you till the end of time
I would wait a million years
Promise you’ll remember that you’re mine
Baby can you see through the tears?
Love you more
Than those bitches before
Say you’ll remember, oh baby, say you’ll remember
I will love you till the end of timeBig dreams, gangster
Said you had to leave to start your life over
I was like: “no please, stay here,”
We don’t need no money we can make it all work
But he headed out on Sunday, said he’d come home Monday
I stayed up waitin’, anticipatin’ and pacin’ but he was
Chasing paper
“Caught up in the game” that was the last I heardI will love you till the end of time
I would wait a million years
Promise you’ll remember that you’re mine
Baby can you see through the tears?
Love you more
Than those bitches before
Say you’ll remember, oh baby, say you’ll remember
I will love you till the end of time

You went out every night
And baby that’s alright
I told you that no matter what you did I’d be by your side
Cause Ima ride or die
Whether you fail or fly
Well shit, at least you tried.
But when you walked out that door, a piece of me died
I told you I wanted more-but that not what I had in mind
I just want it like before
We were dancin’ all night
Then they took you away- stole you out of my life
You just need to remember….

Will love you till the end of time
I would wait a million years
Promise you’ll remember that your mine
Baby can you see through the tears?
Love you more
Than those bitches before
Say you’ll remember, oh baby, say you’ll remember
I will love you till the end of time



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The Choir Boys - Tears in Heaven

21.5.12 Unknown 0 Comments





LACRIME IN PARADISO

Saprai il mio nome se ci vedremo in Paradiso?
Sarà lo stesso se ci vedremo in Paradiso?
Devo essere forte e andare avanti
Perchè lo so che non è il mio posto il Paradiso

Mi terrai la mano se ci vedremo in Paradiso?
Mi aiuterai a stare in piedi se ci vedremo in Paradiso?
Troverò la strada attraverso notte e dì
Perchè lo so che non posso restare qui in Paradiso

Il tempo può abbatterti; il tempo può piegarti le ginocchia;
Il tempo può spezzarti il cuore, 
e farti implorare pietà
implorare pietà

Oltre la porta c'è pace, ne sono certo,
e lo so che non ci saranno più lacrime in Paradiso

Saprai il mio nome se ci vedremo in Paradiso?
Sarà lo stesso se ci vedremo in Paradiso?
Devo essere forte e andare avanti
Perchè lo so che non è il mio posto il Paradiso
Perchè lo so che non è il mio posto il Paradiso


TEARS IN HEAVEN
- Eric Clapton -
Would you know my name if I saw you in heaven?
Would it be the same if I saw you in heaven?
I must be strong and carry on
'Cause I know I don't belong here in heaven

Would you hold my hand if I saw you in heaven?
Would you help me stand if I saw you in heaven?
I'll find my way through night and day
'Cause I know I just can't stay here in heaven

Time can bring you down; time can bend your knees
Time can break your heart, have you begging please, begging please

Beyond the door there's peace I'm sure
And I know there'll be no more tears in heaven

Would you know my name if I saw you in heaven?
Would it be the same if I saw you in heaven?
I must be strong and carry on
'Cause I know I don't belong here in heaven
'Cause I know I don't belong, here in heaven

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Rabindranath Tagore -Non nascondere il segreto del tuo cuore

21.5.12 Unknown 0 Comments


Non nascondere il segreto del tuo cuore

Non nascondere
il segreto del tuo cuore,
amico mio!
Dillo a me, solo a me,
in confidenza.
Tu che sorridi così gentilmente,
dimmelo piano,
il mio cuore lo ascolterà,
non le mie orecchie.
La notte è profonda,
la casa silenziosa,
i nidi degli uccelli
tacciono nel sonno.
Rivelami tra le lacrime esitanti,
tra sorrisi tremanti,
tra dolore e dolce vergogna,
il segreto del tuo cuore.

Rabindranath Tagore


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Arthur Rimbaud - La danza degli impiccati

20.5.12 Unknown 0 Comments



La danza degli impiccati

Alla nera forca, amabile moncone,
danzano, danzano i paladini,
i magri paladini del demonio,
gli scheletri dei Saladini!
Messer Belzebù tira per la cravatta
i suoi piccoli neri fantocci che fan smorfie al cielo,
e picchiandoli in fronte con la ciabatta
li fa danzare sulle note d'un vecchio Natale!
E i fantocci scioccati intrecciano i loro gracili braccini,
come neri organi i petti squarciati
che un tempo stringevano dolci donzelle
cozzano a lungo in un amore immondo.
Urrà per i gai danzatori che non hanno più pancia!
Possono fare giravolte, perché il palco è così grande!
Op! Che non si sappia se è danza o battaglia!
Belzebù irato coi suoi violini raglia!
O duri talloni, non usate mai sandali!
Quasi tutti han tolto la camicia di pelle!
Il resto non impaccia si guarda senza schifo.
Sui crani la neve posa un candido cappello:
la cornacchia è un pennacchio sulle incrinate teste,
un brano di carne trema sul mento scarno:
si direbbe vorticante nelle oscure resse
di prodi, rigide armature di cartone.
Urrà! La tramontana soffia al gran ballo degli scheletri!
La forca nera mugola come un organo di ferro!
E i lupi rispondono da foreste violette:
all'orizzonte il cielo è d'un rosso inferno...
Olà, scuotete quei funebri capitani
che sgranano sornioni tra le dita spezzate
un rosario d'amore sulle vertebre pallide:
questo non è un monastero, o trapassati!
Oh! Ecco, nel mezzo della danza macabra
nel cielo rosso un folle scheletro avanza
di slancio, e come un cavallo impenna:
e, poiché al collo la corda è stretta,
raggrinza le dita sul femore che scricchiola
con grida simili a ghigni
e come un acrobata che rientra nella sua baracca
rimbalza nel ballo al canto delle ossa.
Alla nera forca, amabile moncone,
danzano, danzano i paladini,
i magri paladini del demonio,
gli scheletri dei Saladini!

Arthur Rimbaud

 

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Gianni Rodari - Il lago della leggenda

20.5.12 Unknown 0 Comments



Il lago della leggenda
Ogni lago ha la sua leggenda: una leggenda che ricorda le sue origini con precisione fantastica, e si tramanda di padre in figlio finché vien fissata sulla carta e stampata, nera sul bianco, da qualche raccoglitore.
Quanto al nostro lago, questo nostro magnifico lago di Varese, bianco sul nero se lo vedete nelle notti di luna, che si lascia comprendere d'un sol colpo d'occhio, non ha, ch'io mi sappia, una leggenda che ne racconti la nascita: nessuno dei buoni antichi ha trovato nipotini tanto poco amanti del sonno da dover inventare, per addormentarli, che gli Angeli riempirono con secchi d'oro tutta una valle, gli Angeli fecero spuntare l'isolotto, buon cane da guardia, e gli Angeli fecero questo, fecero quello.
Che lago prosastico, direte voi.
Adagio: c'è un compenso.
Non avete mai visto, scendendo o salendo la strada così detta del Sasso, tra Comeno e Gavirate, a mano destra, una Chiesuola con un piccolo portico ed un campaniletto muto?
No: voi non vi siete mai fermati. Se avete la macchina rombante, non vi siete accorti di nulla: se eravate pellegrini francescani, non vi siete fermati a guardare, attraverso una finestrella, nella penombra di questa chiesa.
E nemmeno vi siete seduti sul muricciolo del portico a guardare quel po' di lago che trema lontanamente. Questa chiesa ha una leggenda.
A me l'ha raccontata una vecchina di quelle che si incontrano nelle favole o negli angoli ignoti dei paesi.
Dunque ai tempi dei tempi (quando, e chi lo sa!) avvenne ad un cavaliere che si trovasse a percorrere in pieno inverno questi paesi. La neve era tanta che pareva che tutti i mulini del cielo avessero rovesciato la loro farina, su questa piana terra di Lombardia.
Si trova dunque d'un tratto il cavaliere davanti ad una distesa di neve dove non un arbusto, uno stecco ed un albero ischeletrito, drizzava le braccia al cielo.
Una prateria che si allargava improvvisamente, come un miracolo. In fondo, lontano, poche casupole indicavano l'esistenza d'un villaggio.
Il cavaliere affronta decisamente la pianura: sprona il cavallo, e sollevando turbini di neve vola a galoppo sfrenato. Gli sferza in volto un'aria più fredda: quasi direbbe gelida. In poco più di mezz'ora ha percorso tutto il prato di così insolite dimensioni.
Eccolo ora davanti alle casupole in rovina del villaggio. Chiama, passando, perché qualcuno gli risponda. Chiama, chiama e nessuno risponde. Scalpita il cavallo ed egli batte ad una porta.
"Buona gente!".
S'apre finalmente la porticina cigolando sui cardini, ed emerge dall'ombra nera una vecchina piccina piccina (forse una delle nonne più lontane di quella che mi raccontò la storia).
"Buon dì, cavaliere di Dio!".
Egli l'interpella in modo deciso: "Dite: chi è il padrone di quel prato senz'alberi né stecchi che vedete laggiù? L'ho attraversato or ora e mi punge voglia di comprarmelo!".
"Signore Iddio!" esclama la vecchia crocesegnandosi: "Passaste là sopra?". "Sì. Ma che avete che vi segnate su tutte le parti del corpo? Ho forse l'aria di un pagano?". La vecchina, commossa, accenna a rispondere: "Signor mio, no. Voi non siete un pagano: ché altrimenti il Signore non vi avrebbe fatto sì leggero da passare sul lago senza che il ghiaccio si rompesse sotto gli zoccoli del cavallo!".
Ora è la volta del cavaliere ad essere stupito: ché molte avventure gli son capitate, ma giammai passò sui ghiacci di un lago scambiandoli per prati distesi sotto il cielo.
Si fa gente e tutti lo guardano con meraviglia: il Cavaliere del miracolo egli è ormai per essi. Da le casupole le donne lo mostrano ai fantolini: il Cavaliere che passò sul lago.
Quando infine egli si riebbe dalla sorpresa, trasse una borsa d'oro e parlò ai contadini: "Buoni terrieri, uditemi. Io voglio che in ringraziamento al Signore, voi costruiate una Chiesa e vi facciate orazione".
E come quelli annuirono, egli li ringraziò, diede loro il denaro e se ne partì, né fu più visto.
Cominciarono essi a costruire la Chiesa, secondo che dicono le storie. Poi cambiarono i tempi, Gavirate divenne un borgo popoloso ed industre, la Chiesa ebbe bisogno di essere rimessa a punto, forse non è più come a quei tempi.
Ma il lago è sempre quello: a volte gela, a volte ride.
E' sempre il lago che noi amiamo, quello che alcuni vecchi dicono sia un avanzo delle acque del diluvio, che lasciarono sepolto un paese per volontà del Signore.
In verità un paese ci fu, dove ora le acque ondeggiano contro le molli rive.
Come rimase sepolto e quando?
Sedete sul muricciolo della Chiesa di cui vi ho raccontato la storia: guardate quel tratto di lago che trema al vostro sguardo e forse vi parrà di vedere tra le onde le risate dei ragazzi che furono sepolti un giorno, ma molto lontano, con le loro vecchie case di legno.

Gianni Rodari






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Charlie Chaplin - Discorso all'Umanità

19.5.12 Unknown 0 Comments

Il grande dittatore
 un film diretto, prodotto e interpretato da Charlie Chaplin nel 1940,
durante la seconda guerra mondiale.

Mi dispiace, ma io non voglio fare l'Imperatore, non è il mio mestiere, non voglio governare ne conquistare nessuno, vorrei aiutare tutti se possibile, ebrei, ariani, uomini neri e bianchi, tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l'un l'altro.


 In questo mondo c'è posto per tutti, la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi, la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato. L'avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d'oca fra le cose più abbiette, abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi.


 La macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformato in cinici, l'avidità ci ha resi duri e cattivi, pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza, senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto. 


L'aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti, la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell'uomo, reclama la fratellanza universale, l'unione dell'umanità. 


Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente. 


A coloro che mi odono, io dico, non disperate! L'avidità che ci comanda è solamente un male passeggero, l'amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano.


 L'odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo e qualsiasi mezzo usino la libertà non può essere soppressa. 


Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie. 


Non vi consegnate a questa gente senza un'anima, uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore. Voi non siete macchine, voi non siete bestie, siete uomini!

Voi avete l'amore dell'umanità nel cuore, voi non odiate, coloro che odiano sono quelli che non hanno l'amore altrui. Soldati! Non difendete la schiavitù, ma la libertà! Ricordate nel Vangelo di S. Luca è scritto – "Il Regno di Dio è nel cuore dell'uomo" – non di un solo uomo o di un gruppo di uomini, ma di tutti gli uomini. 



Voi ,voi il popolo avete la forza di creare le macchine, la forza di creare la felicità, voi il popolo avete la forza di fare che la vita sia bella e libera, di fare di questa vita una splendida avventura.


 Quindi in nome della democrazia usiamo questa forza, uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore, che dia a tutti gli uomini lavoro, ai giovani un futuro, ai vecchi la sicurezza.


 Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere, mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno! I dittatori forse sono liberi perché rendono schiavi il popolo.


 Allora combattiamo per mantenere quelle promesse, combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere, eliminando l'avidità, l'odio e l'intolleranza. 


Combattiamo per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati, nel nome della democrazia siate tutti uniti!

Hannah puoi sentirmi? Dovunque tu sia abbi fiducia. Guarda in alto Hannah le nuvole si diradano, comincia a splendere il sole.



 Prima o poi usciremo dall'oscurità verso la luce e vivremo in un mondo nuovo, un mondo più buono in cui gli uomini si solleveranno al di sopra della loro avidità, del loro odio, della loro brutalità.


 Guarda in alto Hannah l'animo umano troverà le sue ali e finalmente comincerà a volare, a volare sull'arcobaleno verso la luce della speranza, verso il futuro.


 Il glorioso futuro che appartiene a te, a me, a tutti noi. Guarda in alto Hannah, lassù.

                                               

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Alda Merini - Canzone dell'uomo Infedele

19.5.12 Unknown 0 Comments




CANZONE DELL'UOMO INFEDELE

Il mio uomo è uguale al Signore

il mio uomo è uguale agli dei
se lui mi tocca
io mi sento una donna
e mi sento l’acqua che scorre
nei lecci della vita.

Il mio uomo è un purosangue che corre

mentre io cavallerizza da nulla
sto immobile a terra

il mio uomo è una chitarra felice

e io sono la sua canzone
ma lui non mi canta mai
perché?
Aspetto che la chitarra si rompa
per vivere...

Il mio uomo è un uomo crudele

il mio uomo è la mia preghiera
è uguale a Savonarola

ma il mio uomo tocca altri inguini ed altri capelli

è generoso con le fanciulle dorate
e lascia me povera
di vecchiezza e di vita a morire per lui.

Il mio uomo se si denuda

ha il petto villoso come le aquile
ma un rostro che ferisce a fondo
e punisce i pentimenti d’amore
allora io gli mostro le mie carni ferite
e maledico la sorte,

ma se il mio uomo sorride

io torno a fiorire e divento una bianca luna
che si specchia nel mare.

Alda Merini


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Hans Christian Andersen - La goccia d'acqua

19.5.12 Unknown 0 Comments


La goccia d'acqua

Conosci certamente una lente di ingrandimento, una specie di monocolo che rende tutto cento volte più grande di quello che è in realtà? Se la si prende e la si tiene davanti a una goccia d'acqua dello stagno, allora si vedono più di mille strani animaletti, che di solito non si vedono mai nell'acqua, ma sono lì e esistono davvero. Sembrano quasi un piatto pieno di gamberetti che saltano uno sull'altro e sono così feroci che si strappano a vicenda braccia, gambe, parti di dietro e di fianco, e ciò nonostante sono contenti e divertiti, anche se a modo loro.

C'era una volta un vecchio che tutti chiamavano Krible-Krable, perché questo era il suo nome. Voleva sempre ottenere il meglio da ogni cosa e, quando non era possibile, ricorreva alla magia.
Un giorno stava guardando attraverso la sua lente di ingrandimento una goccia d'acqua che era stata presa da una pozzanghera del fosso. Che formicolio si vedeva! Migliaia di animaletti saltavano, si strappavano e si divoravano a vicenda.
«Ma questo è orrendo!» esclamò il vecchio Krible-Krable «non è possibile ottenere che vivano tranquillamente e in pace, in modo che ognuno si preoccupi degli affari propri?» Meditò a lungo, ma non riuscì a trovare una soluzione, e allora ricorse alla magia. «Li colorerò» disse «così si potranno vedere meglio!» e versò nella goccia d'acqua qualcosa che assomigliava a una goccia di vino rosso, ma era sangue di strega, della migliore qualità, quello da due soldi. Così tutti quegli animaletti strani divennero rosa, sembrava una città di uomini selvaggi nudi.
«Che cos'hai lì?» gli chiese un altro vecchio mago, che non aveva nessun nome, e proprio per questo era così distinto.
«Se indovini» rispose Krible-Krable «te lo regalo, ma non è una cosa facile da indovinare, se non la si sa prima.»
Il mago senza nome guardò attraverso la lente di ingrandimento. Sembrava proprio una intera città, in cui gli uomini giravano nudi, e questo era ripugnante, ma era ancora più ripugnante vedere come si spingevano e si urtavano a vicenda come si pizzicavano, si mordevano e si facevano male. Chi stava sotto di tutti doveva arrivare sopra e chi stava sopra doveva passare sotto! "Guarda, guarda! le sue gambe sono più lunghe delle mie! Paf! via! Ce n'è uno che ha un piccolo bernoccolo dietro all'orecchio, un piccolo bernoccolo innocente, ma gli fa male e quindi deve soffrire ancora di più!" e lo fecero a pezzi lo tirarono e lo divorarono a causa di quel piccolo bernoccolo. C'era un tale fermo con una signorina, e entrambi desideravano solo un po' di pace e di tranquillità, ma la signorina fu trascinata via, dilaniata e divorata.
«È proprio divertente!» esclamò il mago.
«Che cosa credi che sia?» gli chiese Krible-Krable «riesci a scoprirlo?»
«Si vede bene» rispose l'altro «è senza dubbio Copenaghen o una qualunque altra grande città; si assomigliano tutte! È certo una grande città.»
«No, è l'acqua del fosso» disse Krible-Krable.

Hans Christian Andersen 

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